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Le Venezie di Marco Polo. Storia di un mercante e delle sue città

In data 20 febbraio 2024, nell’ambito delle manifestazioni per i 700 anni dalla morte di Marco Polo, è stato presentato - nella sala Oriana Fallaci di palazzo Ferro Fini - il libro “Le Venezie di Marco Polo. Storia di un mercante e delle sue città” di Ermanno Orlando, edito da “Il Mulino”. Si tratta di un volume di contesto, che fa capire i presupposti culturali e ambientali dell’avventura fantastica di Marco Polo, il mercante di Venezia più famoso al mondo.
Il Presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti ha aperto l’evento, spiegando come questo lavoro vada letto con attenzione perché ci parla di Venezia, Trebisonda, Tabriz, Costantinopoli, San Giovanni d'Acri... e via via del mondo, della società e della cultura in cui visse Marco Polo. Orlando, secondo Ciambetti, ci fa rivivere le relazioni commerciali di quel “Commonwealth ante litteram” creato dalla Repubblica di Venezia e Marco Polo, che compare solo sullo sfondo, è quasi un pretesto per raccontare la straordinaria unicità di Venezia, dei mercanti e degli abili diplomatici della Repubblica Serenissima, culla dell’arte ma anche del business. Cosa resta, al di là dell’anniversario del centenario della morte di Marco Polo? La storia, la testimonianza di un modello di sviluppo non privo di contraddizioni e la bellezza di una città come Venezia.
È stata poi la volta dell’autore, il professore associato di Storia medievale all’università per stranieri di Siena Ermanno Orlando, che ha esordito affermando: “Non mi sono fatto sedurre della figura storica e leggendaria di Marco Polo ma dalla sua città, da questa città diffusa che disseminava avamposti, propaggini e vie commerciali in tutto il Mediterraneo e nel continente asiatico, fino alla lontana Cina. Marco Polo è solo uno dei tanti mercanti di Venezia che percorrevano il mondo allora conosciuto e inauguravano nuove rotte e relazioni commerciali, diplomatiche e culturali. L’eccezionalità della sua avventura sta nel racconto, nel Milione che ci ha lasciato, un vero bestseller dell’editoria dell’epoca, quando non era ancora stata inventata la stampa”.
Alessandra Rizzi, docente di Storia Medioevale all’Università Ca’ Foscari di Venezia e Luigi Zanin, dirigente regionale Settore tutela del patrimonio veneto nel Mediterraneo, sono intervenuti in dialogo con l’autore ed hanno messo in evidenza come il libro di Orlando si legga alla stregua di un romanzo, ma in realtà sia un lavoro di divulgazione storica che nelle sue pagine disegna una società dei mercanti, tra XIII e XIV secolo, che, grazie alla ‘pax mongolica’, ha reso accessibile l’Estremo Oriente, innescando il processo di globalizzazione del mondo allora conosciuto. 
L’eco di quella società è presente ancor oggi in Cina e in Estremo Oriente, dove Marco Polo è noto come una star. “I cinesi oggi si stupiscono che Venezia non abbia una statua dedicata a Marco Polo – ha concluso Orlando – e forse questo è il segno di una certa incomprensione che pesò tra Polo, al rientro dal viaggio ventennale, e la sua Venezia”.